Chi era Seia Spes?
Chi era Seia Spes?
Seia Spes era una giovane atleta dell’isola d’Ischia che vinse una gara di corsa ai Giochi Isolimpici di Napoli nel 154.d.C.
Come sappiamo di lei?
L’archeologo e storico Don Pietro Monti intraprese dei lavori di restauro nella Basilica di Santa Restituta e trovò il suo cippo onorifico murato in una colonna.
Dove si trova oggi il cippo?
È posto nel sagrato della Basilica di Santa Restituta a sinistra dell’ingresso in Piazza S.Restituta a Lacco Ameno.
Perché è così importante?
Perché ci rivela che anche le donne a Neapolis avevano diritto a partecipare ai giochi isolimpici, il che mette in una nuova luce il ruolo della donna nel mondo greco romano. Seia Spes quindi restituisce una nuova chiave di lettura del passato rendendo questa testimonianza custodita sul nostro territorio inestimabile.
Nell'anno 154 dopo Cristo Seia Spes, una giovane donna dell’isola d’Ischia, vinse la gara di corsa ai Giochi Isolimpici a Napoli.
Durante i lavori di restauro della Chiesa di Santa Restituta a Lacco Ameno sull'isola d'Ischia (Italia), è stato scoperto, murato in una colonna, un cippo marmoreo dedicato ad una atleta locale che nel I secolo d.C. a Napoli (Italia) aveva partecipato ai giochi simili alle Olimpiadi organizzati in onore dell’imperatore Augusto.
Questo cippo fu dedicato da Lucio Cocceio Prisco a sua moglie Seia Spes, figlia di Seio, questore ed edile, vincitrice della corsa a piedi nella XXIX Italide nel 154 d.C. Fino al 1952 era murato, assieme ad un altro cippo, nella Chiesetta di Santa Restituta, tra le pareti laterali e i bracci della balaustra e si credeva che si trattasse di due lapidi funerarie. Quando lo storico ed archeologo Don Pietro Monti intraprese i suoi decennali scavi archeologici si scoprì che questo era in realtà un cippo onorifico e non funerario, con un’iscrizione greca murata verso l’interno, probabilmente in epoca altomedievale. La posizione in cui fu trovato il cippo, con la scritta rivolta verso l’interno, ci rivela che non fu messo lì a scopo conservativo ma utilizzato come materiale di riempimento. Nel ‘500 e ‘600 era infatti pratica comune la distruzione delle strutture romane per riutilizzare i pezzi come fondamenta di edifici nuovi.
Il cippo marmoreo presenta la seguente iscrizione:
Seia Spes partecipò alla 39a edizione dei giochi Isolimpici, nel 154 d.C. detti anche Italikà Romania Sebastà Isolympia, che furono presumibilmente istituiti a Napoli, la città più “greca d’Italia” nell’anno 2 d. C. in onore dell'imperatore Augusto, come ringraziamento per essere accorso in soccorso della città dopo un violento terremoto. Lo stesso imperatore fu presente all’edizione del 14 d. C., poco prima della sua morte.
Nel 2003 durante gli scavi per la nuova stazione metropolitana nella città di Napoli in Piazza Nicola Amore sono emersi due grandi edifici con statue e 800
frammenti di tavole con incisi in greco i nomi degli atleti dei vincitori delle Isolimpiadi divisi per categorie, uomini, donne, fanciulli e ragazzi; Si tratta del ritrovato “Complesso Monumentale dei Giochi Isolimpici”. La Stazione Museo-Duomo sarà un museo aperto a tutti e all’interno della stazione metropolitana sarà possibile osservare le varie stratificazioni storiche della città fino all’età del ferro)
La denominazione di Isolimpici deriva dal fatto che i giochi erano equivalenti alle Olimpiadi, sia per il tipo di gare che per la periodicità. Come quelli greci, infatti, si svolgevano ogni quattro anni e duravano cinque giorni, e si svolgevano tra la fine di luglio e il principio di agosto ( in seguito furono spostate al 22 settembre per farle coincidere col compleanno di Augusto) e comprendevano sia specialità atletiche che ippiche. Erano però anche previste alcune speciali gare ginniche, riservate alle donne figlie dell'élite.
Le gare si articolavano in due parti distinte: la prima comprendeva agoni atletici ed equestri, la seconda gare musicali e drammatiche. Tra la prima e la seconda parte era una giornata dedicata a discussioni della giuria su multe e penalizzazioni, nonché a manifestazioni religiose, quali una processione al Caesareum e sacrifici agli dei e al divo Augusto.
La partecipazione ai giochi era aperta ad atleti concorrenti provenienti da qualsiasi regione del mondo ellenico; vi intervenivano infatti cittadini di Asia minore, Egitto e Grecia. L’iscrizione alle gare doveva avvenire un mese prima dell’inizio dei giochi, pena l'esclusione dalle gare stesse o una severa multa, salvo che il ritardo non fosse giustificato da gravi e documentati motivi, come malattia, rapina subita durante la strada o naufragio.
Nessun premio in denaro era previsto per i vincitori delle gare atletiche ed equestri . L’unica e perciò più ambita ricompensa, consisteva in una corona di grano, simbolo di ricchezza della Magna Grecia, che veniva depositata con pompa solenne sul capo del vincitore o vincitrice nel ginnasio della città. Gli atleti godevano di enorme ammirazione e considerazione sociale e la cerimonia di incoronazione ripagava l’atleta con popolarità e meritata gloria.
Per gli agoni scenici, al contrario degli atleti, erano previsti premi in denaro che potevano arrivare fino alla ragguardevole somma di 4000 *dracme per compensare le spese spesso ingenti per l’allestimento degli spettacoli e il pagamento degli attori. (*la dracma era il nome di una moneta dell’antica Grecia. Tale nome fu ripreso in Grecia dopo il 1832 per indicare la dracma greca, in uso fino all’introduzione dell’Euro).
La scoperta casuale del cippo marmoreo costituisce dunque una testimonianza preziosa che svela una moltitudine di informazioni importanti sulle atlete del mondo antico e sugli usi e costumi del mondo greco romano considerato da molti la culla della civiltà europea.
Il rinvenimento del cippo marmoreo di Seia Spes ci fa sapere per la prima volta in maniera chiara ed evidente che anche le donne partecipavano ai ludi napoletani, cosa che nell’antichità era vietata ma veniva praticata soltanto in alcune città storiche come Sparta, Elide e Cirene, nelle quali anche le ragazze erano ammesse alle pubbliche gare ginniche. Ai giochi isolimpici secondo le regole sportive dettate da Platone potevano partecipare alle competizioni femminili anche le donne non sposate con età dai 16 ai 24 anni.
Ciò che la vittoria di questa giovane donna simboleggia va oltre la mera gara di corsa ma assume un significato tutto nuovo e rivoluzionario nella comprensione della narrazione storica condivisa. La partecipazione delle donne alle gare olimpiche, seppure con delle specifiche prerogative, mette in una nuova luce il ruolo della donna nel mondo greco romano. Seia Spes quindi restituisce una nuova chiave di lettura del passato rendendo questa testimonianza custodita sul nostro territorio inestimabile.
La Pro Loco Lacco Ameno grazie a Mobilise Sme e attraverso la collaborazione con Il Cultural Entrepreneurship Institute Berlin della Professoressa Clara Mavellia ha dato il via ad una ricerca stringente e puntuale nel corso di quattro mesi che potesse indagare sul Cippo marmoreo, il suo significato storico, (messo in risalto dalla Pro Loco Lacco Ameno) e il valore del suo messaggio e allo stesso tempo su quello che rappresenta per noi adesso, tutte le sfide che la società pone alle donne e alla relazione tra queste ultime e lo sport. (tematiche sviluppate approfondite dal Cultural Entrepreneurship Institute Berlin)
Personalità di rilievo accademico, sociale e culturale nazionali ed internazionali hanno contribuito alla tessitura di questo progetto, ciascuno fornendo un tassello unico e particolare con lo scopo di dar vita ad una lettura che fosse il più globale e completa possibile del tema. Tesi, osservazioni, focus e nuove sfide sono tutti contenuti della conferenza che si è tenuta il 9 maggio 2023 e sono fruibili seguendo questo link: https://m.youtube.com/user/ceberlin/videos
Questo lavoro si inserisce in un progetto socio-culturale più ampio denominato "Ischia Cultura" ideato e voluto dalla fondatrice dello stesso la dott.ssa Catrin Cigliano membro della Pro Loco Lacco Ameno.
Il progetto è rivolto a tutte le persone interessate e in particolare a quelle tra i 15 e i 18 anni, e ne è l’esempio perfetto, Stefania Guarracino membro dell’associazione e studentessa isolana, infatti grazie al bando MOBILI-SME ha potuto apprendere ed interagire in loco (Berlino) con l’istituto della dottoressa Mavellia, acquisendo competenze concernenti il know-how e networking da poter sfruttare per il futuro della promozione culturale e sociale del territorio e delle sue ricchezze.
Hanno partecipato con interesse alla valorizzazione del Cippo Marmoreo, gli allievi del Liceo Classico del Liceo Statale G.Buchner: Sabrina Amalfitano, Veronica Amalfitano, Mirea Buonocore,Lucia Di Meglio, Adriano Ferrandino, Myriam Formisano, Brigida Gioba, Caterina Petrillo, Sara Restituito, Giorgia Sasso, Gaia Savastano, Asia Spignese e Chiara, Angelica Taglialatela, sotto la direzione della Preside Assunta Barbieri.
Altrettanto importante è stato il prezioso contributo dello studente del Liceo Classico Danilo Tuccillo,che ha lavorato dal mese di ottobre 2022 alla ricerca di documenti e fonti storiche relative al cippo da cui è nata una collaborazione con l’amministrazione comunale per un progetto di valorizzazione del cippo affinché possa essere messo in luce un tale ed importante reperto archeologico. Si sono cimentati con entusiasmo nella progettazione di valorizzazione architettonica del cippo, gli allievi dell’indirizzo CAT (Costruzioni Ambiente e Territorio), Barano Agostino, Castagliuolo Luigi, Castaldi Denise, Di Ioirio Ludovica, Dracea Ilie Teodor, Iacono Ida, Savignoni Michele, Spennato Roberto, Streppone Emmanuel e Taliercio Gaia, dell’Istituto ITCG Enrico Mattei, che guidati dallo studente di architettura Valerio D’Ambra hanno proposto all’amministrazione svariate idee di valorizzazione, alcune complesse che richiedono il permesso da parte della Soprintendenza dei Beni Archeologici in quanto prevendono lo spostamento del cippo dall’attuale posizione e alcune più semplici che mettono ugualmente in luce il cippo modificando solo l’ambiente circostante attraverso colori e luci.
A questi si affianca l’egregio contributo delle archeologhe Mariangela Catuogno e Diva Di Nanni che in momenti diversi della loro carriera hanno dedicato al vissuto del Cippo marmoreo attenzione e studio, permettendoci oggi di conoscere una parte del nostro passato in maniera accurata. (Diva di Nanni ha pubblicato un articolo molto interessante su Historika Le regine dello sport. Atlete e artiste in gara nel mondo greco-romano)
Molto importante anche il contributo alla conoscenza dell'archeologa Gloria Olcese, la quale non solo si è dedicata allo studio del Cippo, ma a quello dell’intero sito archeologico dell’area, lavorando attivamente per la riapertura dello stesso, cosciente dell’immenso valore storico e culturale che gli scavi di Santa Restituta nella loro interezza rappresentano e hanno rappresentato nel tempo. La dottoressa ha scritto diversi testi importanti tra cui “Pithecusan Workshops” e “Le anfore greco italiche di Ischia: archeologia e archeometria. Artigianato ed economia nel Golfo di Napoli”. https://www.immensaaequora.org/
La traduzione del Professore Vincenzo Di Meglio, stringente e dettagliata è stato un ulteriore elemento di comprensione delle dinamiche reali della vicenda, e il suo grande contributo sta nel fatto che racconta l’antichità attraverso piccoli video che permettono di avvicinare al mondo antico i giovani che prediligono la forma digitale per apprendere storia e cultura. Il video su Seia Spes e molti altri sono raccolti e visionabili nella videoteca della Biblioteca Antoniana diretta dalla intraprendente Direttrice Lucia Annicelli.
Altrettanto interessante ed importante il racconto della professoressa Anna Verde da sempre impegnata nella promozione dei valori di interculturalità mettendo in risalto la centralità della nostra terra e il suo inestimabile valore.
Un ringraziamento va al Sindaco di Lacco Ameno Giacomo Pascale e all’assessore Carla Tufano, che ha preso parte alla conferenza e ha sempre supportato i progetti per l’inclusione dei giovani e per la promozione attiva del territorio, culturalmente e socialmente.
Ringraziamo anche la Regione Campania nella persona dell’Assessore alla Semplificazione e al Turismo Felice Casucci che ha concesso il patrocinio e portato in conferenza i saluti della Regione.
In ultimo l’Associazione Pro Loco Lacco Ameno ringrazia MobilseSME e il Cultural Entrepreneurship Insitute Berlin per la proficua ed interessante collaborazione.
Si ringrazia per le immagini:
https://teatropertutti.it/approfondimenti/teatro-nella-storia/teatro-antica-roma
https://www.tripnacria.it/post/i-mosaici-di-piazza-armerina
https://cosedinapoli.com/itinerari/il-tempio-dei-giochi-isolimpici/
https://www.prontoischia.it/articoli/lacco-ameno/chiese/la-chiesa-di-santa-restituta
https://www.quotidianodelsud.it/laltravoce-dellitalia/il-dibattito-e-le-idee/libri/2019/12/26/cesare-augusto-il-mistero-della-morte-e-del-suo-sosia-limperatore-mori-prima
https://mediterraneoantico.it/articoli/il-lato-oscuro-dello-sport-anche-nelle-competizioni-di-3000-anni-fa-doping-corruzione-inganni-e-morti-sospette/
https://www.repubblica.it/solidarieta/diritti-umani/2020/12/06/news/parita_di_genere-277224175/
https://www.romanoimpero.com/2010/09/neapolis-napoli-campania.html